Il Laboratorio di pratica Mindfulness è un ritaglio di tempo e di spazio diversi da quelli a cui siamo abituati. Un appuntamento che assicura un ritmo lento, un contatto genuino e rispettoso con la realtà dentro e fuori di noi.

Qui, insieme, ci impegniamo a tornare al respiro, per ascoltare il corpo, la mente, le emozioni e le altre persone. Il giudizio verso se stessi e verso gli altri, viene gentilmente riconosciuto e lasciato andare, per dare invece spazio all’esplorazione di facoltà umane come l’apertura, la saggezza, l’accettazione e la compassione. Il Laboratorio è un luogo in cui possiamo sperimentare la riscoperta di parole, sensazioni, intuizioni, significati, semplici piaceri.

I gruppi di Mindfulness sono rivolti a coloro che possono beneficiare di un intervento relativo al miglioramento delle proprie competenze emotive, capacità metacognitive e relazionali con le pratiche di consapevolezza. Non sono un sostituto della psicoterapia ma possono esserne una efficace integrazione. In particolare, ci si propone di fornire alle persone la possibilità di stare maggiormente in contatto con il proprio sentire fisico ed emotivo e di acquisire una maggior consapevolezza relativa ai propri stili di pensiero e ai propri “piloti automatici”, attraverso la coltivazione di emozioni positive e salutari.

Nella mindfulness il corpo ha un ruolo centrale: quello di fornire l’ancoraggio al vagare della mente. Molto spesso però la nostra percezione corporea è limitata dalle tensioni croniche che riducono la consapevolezza del corpo o dalle difese emotive che segregano nei pensieri la nostra attenzione.

È un appuntamento settimanale di due ore dove vengono utilizzate tecniche di mindfulness e posture dello yoga; esercizi di presenza mentale e di integrazione corporea sia individuale che di gruppo. Ad ogni incontro, ci si allena a generare “presenza mentale” e a dirigerla su differenti oggetti, fisici o psichici, semplici o più complessi: il respiro, un’uvetta, un mandarino, la luce di una candela, il dolore alle gambe incrociate, i propri passi sul pavimento, la voce di una persona che parla, l’emozione nel mio cuore in quel momento, il ricordo di una persona che si è presa cura di me, l’immagine dei propri genitori quando avevano cinque anni… input, attraverso cui ogni persona, nel silenzio e concentrazione della meditazione di gruppo, ha la possibilità di osservare, con gentilezza ed accettazione, come sta nel fisico, nella mente e nelle emozioni.