PSICOTERAPIA ORIENTATA ALLA MINDFULNESS
Negli ultimi anni tra i professionisti della salute mentale si è sviluppato l’interesse per la meditazione mindfulness che, non solo ha trovato un posto nella psicoterapia tradizionale, ma attualmente è l’area della pratica clinica che si sta sviluppando con maggior rapidità. Molti ritengono che la mindfulness sia un meccanismo curativo che trascende la diagnosi, che affronta le cause che sono alla base della sofferenza e le sue applicazioni in ambito clinico si sono dimostrate efficaci per una vasta gamma di pazienti, da soggetti con una malattia mentale cronica a bambini, adolescenti, coppie e famiglie.
Numerosi studi scientifici hanno infatti identificato nella pratica della meditazione di Mindfulness una base per interventi terapeutici efficaci nei confronti di una varietà straordinaria di disturbi psichici (depressione, disturbi d’ansia, disturbi alimentari, abuso di sostanze, disturbo borderline, etc.) e disturbi di tipo medico (oncologia, psoriasi, dolore cronico). Da qui si comprende come negli ultimi decenni la mindfulness sia stata integrata in modelli e programmi terapeutici consolidati nel mondo occidentale e come abbia trovato in modo particolare una feconda integrazione con le psicoterapie di matrice cognitivo comportamentale.
In questo ambito è stato pionieristico il lavoro di Jon Kabat-Zinn, professore di medicina presso la University of Massachusetts, che ha avuto un larghissimo seguito in ambito clinico ma più recentemente le applicazioni si sono estese all’ambito educativo e organizzativo come proposta di un vero e proprio stile di vita più salutare. Il lavoro di Kabat-Zinn parte proprio dalla sua convinzione che la pratica di meditazione mindfulness avesse il potere di trasformare in modo duraturo l’esperienza individuale della sofferenza e dello stress, offrendo un’alternativa alle strategie orientate alla risoluzione dei problemi che sono profondamente radicate nella cultura occidentale, spostando la prospettiva verso la medicina mente – corpo. Kabat-Zinn ha voluto adattare le pratiche tradizionali di meditazione per poterle introdurre in contesti come quelli sanitari e ospedalieri, in modo che la pratica stessa fosse accessibile alle possibilità psicologiche e fisiche dei pazienti.
La psicoterapia mindfulness based è una psicoterapia che, al di là del modello psico-evolutivo al quale fa riferimento, considera essenziale l’inserimento della coltivazione della consapevolezza nel suo percorso.
Il focus è principalmente lo sviluppo di consapevolezza riguardo ai propri processi mentali disfunzionali (ad esempio, la ruminazione interpersonale, il pensiero desiderante o il monitoraggio interpersonale) che si attivano in risposta a eventi relazionali schema-correlati e la loro sostituzione con un atteggiamento mentale autocentrato, consapevole, non giudicante e benevolente verso di sé.
Il fine ultimo consiste nel permettere alla persona di poter adottare schemi di risposta più funzionali, per accogliere e trasformare aspetti interiori irrisolti e problematici o schemi mentali disfunzionali e patologici. Questo ovviamente, presuppone che il terapeuta sia in grado di maneggiare questo strumento e che sappia inserirlo, secondo le necessità del paziente e del cammino di psicoterapia in atto. La differenza, in una psicoterapia mindfulness-based, infatti, oltre all’applicazione di tecniche specifiche e adatte al contesto, sembra sia proprio essere in quella qualità relazionale fatta di sfumature, di presenza ed empatia, di ascolto ed equanimità, che un “terapeuta consapevole” è più in grado di offrire.
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